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Cronaca di una partita surreale

QUANDO il primo quarto di una partita finisce 33-4, di cosa vogliamo parlare? Della prestazione della squadra? Delle prestazioni balistiche di Giorgio Artioli (7/7 da due 5 rimbalzi) o di Lorenzo Galmarini (8/11 da due, 15 rimbalzi, 3 stoppate e 3 assist)? Di una squadra che produce 138 di valutazione e l'altra 42? Il Palamacchia di Livorno è un palazzetto che racchiude gran parte della storia della pallacanestro italiana, che trent'anni fa infilò quasi 5mila persone per la finale scudetto con Milano, e che ha visto le gesta di giocatori come Jeelani, Fantozzi, Forti, Restani. Parliamo del Paleozoico, va bene, ma assistere a spettacoli come quello di domenica fa inevitabilmente riflettere, perchè la città di Livorno non merita simili prestazioni. Se non era per Chiacig e Soloperto, che hanno cercato di produrre qualcosa di buono, la partita finiva in una storica goleada. C'è poco anche da parlare della partita, in cui si sono messi in luce Alessio Bolis (18 punti con 6/10 al tiro), Riccardo Callara (top scorer con 21 punti e 5/7 da tre) e il giovanissimo Gabriele Mucci, autore del canestro del 101esimo punto. Non faremo neanche le pagelle, perchè non crediamo abbia senso in partite del genere, trasformatasi dopo 10 minuti in un buon allenamento. Sono utili partite come queste? Giocare fa sempre bene, coach Campanella ha ruotato tutti (Galmarini ha giocato più di tutti, 29 minuti) ed ha apprezzato la concentrazione e la determinazione messi subito in campo dalla squadra, per evitare che una partita facile facile diventasse pericolosa. Dopo tre azioni, ci siamo subito accorti che era praticamente impossibile. Adesso testa al big match di domenica al Palaterme contro Piombino, la partita che vale il quarto posto, la partita che, comunque vada, segnerà un punto altissimo della storia societaria. In attesa dei playoff.

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