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Bolpin: "So che avrò più responsabilità e non vedo l'ora di mettermi in gioco"

Presentato il nuovo playmaker, che arriva in prestito da Venezia: "Non ho avuto dubbi nell'accettare Pistoia, una piazza che vive di pallacanestro. Sarà una stagione difficile, ma non ci mancheranno la voglia di lottare e gettare il cuore in campo Continuano le presentazioni ufficiali del nuovo roster del Pistoia Basket, quest’oggi immersi nel verde del Toscana Fair, spazio messo a disposizione dello sponsor Piante Mati per le prime parole da biancorosso del nuovo acquisto Riccardo Bolpin. Il play/guardia classe 1997, arrivato in prestito dalla Reyer Venezia, con la cui maglia ha assaggiato per la prima volta il palcoscenico della Serie A, viene così descritto da Michele Stilli: "E' un altro giovane di grande prospettiva, che da anni è nel giro delle Nazionali giovanili e arriva da noi in prestito da Venezia. È un giocatore duttile, che può ricoprire tutti i ruoli del reparto esterni, ha all’attivo esperienze importanti in A2, oltre ad aver confermato le sue potenzialità e dimostrato buona personalità nei minuti che ha avuto a disposizione a Venezia. Qui avrà più spazio e quindi, conseguentemente, anche più responsabilità: proprio per questo abbiamo deciso di puntare sulla sua personalità”. “Sono felicissimo di essere qui -ha esordito Bolpin- e ammetto che appena Pistoia si è fatta avanti non ho avuto esitazioni nell’accettare la proposta. Arrivo in un club che si è ormai affermato come una solida realtà in serie A, in una piazza calda che vive di pallacanestro, come ho avuto modo di vedere nella gara di campionato che qui ho giocato con la maglia di Venezia. So che rispetto al recente passato avrò più minutaggio e responsabilità e non vedo l’ora di mettermi in gioco per dimostrare di poter stare in questa categoria”. Il giocatore è reduce da una bella medaglia d'argento conquistata ai Giochi del Mediterraneo nella nuova disciplina del 3 contro 3: “E' stata una bellissima esperienza -commenta Bolpin- vissuta in un’atmosfera fantastica a partire dal villaggio dei giochi. La medaglia è onestamente stata un po' inaspettata, perché ci siamo iniziati veramente a preparare appena due giorni prima dell’inizio del torneo, rispetto a nazionali come la Francia che avevano iniziato assai prima. Parliamo comunque di una disciplina molto diversa dal 5 contro 5, anche se sicuramente aiuta a sviluppare le qualità nell'uno contro uno sia in attacco che in difesa, soprattutto ad alti ritmi, visto che l'azione si gioca sui 12 e non sui 24 secondi". Bolpin ha anche avuto modo di incontrare già coach Ramagli: “Ho incontrato poco fa il coach per la prima volta e l’impressione è stata davvero ottima. Non lo conoscevo di persona ma avevo avuto ottime referenze da coach De Raffaele, livornese come lui, che aveva avuto modo di parlarci e che ha spinto per farmi venire a Pistoia e per questo lo ringrazio. Mi ha scritto anche Jenkins -sorride il neo-playmaker biancorosso- che mi aveva parlato bene della piazza durante l’anno e anche per questo non posso che essere molto felice. Indubbiamente so che sarà una stagione difficile, con una panchina giovane e quindi con poca esperienza che magari ci penalizzerà un po' con squadre più lunghe e smaliziate. Sicuramente però non ci mancheranno la voglia di vincere e di lottare su ogni pallone, di buttare il cuore in campo, aspetti che saranno decisivi in questa stagione”. Il giocatore veneziano dimostra di avere le idee chiare anche sull'ultimo passaggio della sua conferenza stampa: “Sono sempre stato abituato a giocare da play, ma ad esempio in Nazionale ho giocato da guardia e ala piccola, abituandomi a ricoprire tutte e tre le posizioni degli esterni. Ovviamente -conclude Bolpin- in serie A il livello fisico è molto più alto e potrei avere qualche difficoltà a giocare da ala piccola contro certi giocatori, ma credo di potermi sdoppiare senza problemi tra i ruoli di playmaker e guardia”.