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a meravigliosa storia di Alessandro Cappelli, campione di Baskin e ambasciatore del basket in Africa

Appena il tempo per alzare la Coppa Europa e via per un lungo viaggio nel cuore dell'Africa, nello stato del Malawi, per una missione umanitaria. Lui è Alessandro Cappelli 29 anni, senese, giocatore di Basket, anzi da tre anni di Baskin, una colonna portante della squadra del Costone che a fine ottobre ha conquistato i campionati europei. Un'avventura meravigliosa questa, come ama definirla lo stesso Alessandro, iniziata con quello spirito di solidarietà che evidentemente caratterizza la sua vita. Non è la prima volta infatti che gli capita di fare un viaggetto in Malawi, un paese tra i più poveri al mondo, dove la siccità purtroppo mette in ginocchio da sempre una popolazione mite, fortunatamente non toccata da guerre intestine e sanguinose. La sua prima esperienza matura nel 2012; Alessandro gioca nel Chianti Basket del presidente Guido Calciolari, sulle maglie della squadra lo sponsor: Project Malawi; l'intento è quello di reperire fondi per la costruzione di un campo di basket a Balaka, in collaborazione con l'Associazione Zero+ e Orizzonti Malawi. Il progetto va avanti, il campo all'aperto viene costruito, con tanto di canestri e attrezzature varie, mancano però gli istruttori per insegnare le regole fondamentali della Pallacanestro. Alessandro si rende disponibile, iniziando così un'esperienza che a distanza di anni prosegue con grande passione. Nel 2014 vola nuovamente in quelle terre disastrate, ma baciate dal sole e da una natura dal fascino particolare; sono ad attenderlo i suoi ragazzi che nel frattempo stanno crescendo, studiando e giocando a basket, il loro sport preferito. Dopo 4 anni il nostro campione di Baskin è tornato ancora là, questa volta per rimanere 3 settimane; è con lui anche Elena Gambetti, da 9 anni la sua compagna di vita: "Tornare è sempre emozionante e coinvolgente - confessa Alessandro - ma questa volta lo è stato più di sempre. Abbiamo avuto modo di frequentare asili, orfanotrofi, centri per disabili dove abbiamo cercato di portare una ventata di allegria creando situazioni ricreative di ogni genere. Ringrazio il Costone per averci fornito molto abbigliamento sportivo. Veniamo ospitati in una struttura davvero accogliente. Lo stare a contatto con questi giovani, condividere con loro gioie e difficoltà, ti ripaga di molti sacrifici. Sono persone gioiose, piene di energia, curiose, disposte ad apprendere ogni cosa che gli venga detto. Con Daniela abbiamo cercato di creare attimi di profondo coinvolgimento, tentando di insegnare loro a vivere un po' più serenamente. Alla fine però sono loro a insegnare qualcosa a noi. Siamo rientrati da pochi giorni a Siena con un bagaglio d'esperienza unica, con il magnifico ricordo di posti bellissimi e portando nel nostro cuore il tenero sorriso di questi ragazzi che sono là, in attesa di rivederci. Torneremo, sicuramente torneremo."

Roberto Rosa