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OriOra a un passo dall'impresa: Avellino passa solo in volata

I biancorossi disputano un'ottima prova e mettono alle corde gli irpini che si salvano nel finale grazie a un super-Filloy. Un'orgogliosa e indomita OriOra esce sconfitta a testa altissima dal PalaDelMauro di Avellino, spaventando non poco la corazzata irpina, chiamata a sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione dei biancorossi. Partita equilibrata e avvincente, con Pistoia che si fa di gran lunga preferire nel primo tempo (chiuso sul 37-44), soffrendo poi la più che comprensibile reazione dei padroni di casa, capaci di giocare una seconda parte di gara da 45 punti e chiudere alla sirena sopra di 4 (82-78). I ragazzi di coach Ramagli (che, privi di Gladness, hanno perso anche Kerron Johnson per un problema alla caviglia nel corso del match) non tornano dunque a casa con i due punti, ma le buone sensazioni, che dimostrano come la vittoria con Varese di una settimana fa non sia stata frutto del caso, restano. I biancorossi sono stati bravi a trovare protagonisti diversi nel corso del match (con tutti e 9 i giocatori entrati andati a referto), hanno disputato una prova a tratti anche molto convincente in attacco, ma hanno faticato tremendamente dalla linea della carità (appena 6/18 a cronometro fermo, un dato che è stato decisivo), perdendo anche in maniera purtroppo netta la lotta a rimbalzo (44-30). Avellino ha trovato in Sykes, Nichols e Green i protagonisti assoluti, Filloy ha fornito la consueta prestazione di carattere e qualità, segnando canestri pesantissimi nei momenti decisivi. A Pistoia, insomma, non è stato sufficiente combattere con il coltello fra i denti per 40 minuti e arrivare a giocarsela pressoché all'ultimo possesso (tripla sbagliata da Peak sull'80-78): il PalaDelMauro resta un campo tabù e il girone di andata si chiude, per i biancorossi, all'ultimo posto in compagnia di Torino. La crescita dell'OriOra negli ultimi due mesi (trasferta di Desio a parte), è tuttavia evidente: domenica con Pesaro, i ragazzi di coach Ramagli, in un autentico spareggio, saranno chiamati a confermarlo. In palio c'è già una bella fetta di salvezza...

Ramagli: "Partita che deve darci fiducia nelle nostre certezze"
Il tecnico analizza il ko in volata di Avellino: "Dispiace per i tanti liberi sbagliati, ma la squadra non ha mai mollato e ha sempre mostrato disciplina, atteggiamento e mentalità. Ora è fondamentale rimettere in piedi gli indisponibili". Nonostante la sconfitta in volata, a fine gara l'analisi di coach Ramagli è lucida: "Il commento alla partita è presto fatto: il buono sta nell'aver giocato fino all'ultimo possesso contro una squadra come Avellino, mentre il cattivo sta nel non aver portato a casa una partita che abbiamo giocato alla pari contro avversari la cui qualità e il cui talento non devo stare io a sottolineare. Il dispiacere più grande -sono le parole del tecnico- è per i tanti tiri liberi sbagliati, specie quelli nel secondo tempo, che ci hanno condannato perché hanno permesso ad Avellino di dare quei due o tre strappi importanti che hanno permesso loro di mettere la testa avanti. Tuttavia, anche in quei frangenti non abbiamo mollato e questo credo che sia importante per una squadra che deve salvarsi". Inevitabilmente la mente va già alla gara di domenica prossima con Pesaro: "Abbiamo davanti una settimana -afferma Ramagli- e dobbiamo mettere insieme un po' di pezzi: Gladness è infortunato, Kerron pure e qualcuno è ovviamente spremuto. Dobbiamo lavorare nel modo giusto e preparare bene la partita di domenica prossima, ma quello che mi conforta è che stasera abbiamo confermato quello che nelle otto partite dopo la sosta per le gare della Nazionale, tranne a Cantù, si è sempre visto: disciplina, atteggiamento, mentalità. E' il momento in cui dobbiamo farci forti delle nostre certezze"... In chiusura il coach parla anche di come Avellino abbia saputo vincere la gara appoggiandosi alle qualità dei propri interpreti: "Nel secondo tempo i loro giocatori sono stati decisivi con giocate individuali di alto livello: Nichols ha attaccato come ai bei tempi tre quattro situazioni di post basso, Caleb Green ha trovato un canestro di qualità assoluta, Ariel, quando la situazione era complicata, ha tirato fuori due o tre conigli dal cilindro che sono stati decisivi... Insomma -conclude Ramagli- credo che il talento dei nostri avversari abbia fatto la differenza, anche se forse tirando noi i liberi con percentuali appena migliore, l'epilogo poteva essere assai diverso".