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Cantù sbanca il PalaCarrara: per la salvezza resta solo la matematica

Generosa prova dei biancorossi, che, senza Auda, tengono botta per tre quarti di partita, prima di soccombere nel quarto periodo sotto i colpi di Stone e Jefferson. E' ancora l'ultimo quarto ad essere fatale per la OriOra, che perde 84-74 contro Cantù e vede affievolirsi sempre più la speranza di poter restare in serie A. I biancorossi, privi di Auda, rimasto ai box per un infortunio al piede che sarà valutato con maggior precisione la prossima settimana, hanno disputato una prova comunque generosa, dimostrando attaccamento alla maglia e dedizione alla causa, ma la lanciatissima Cantù (alla decima vittoria nelle ultime tredici gare) si è rivelato ostacolo troppo duro da superare per Della Rosa e compagni. E dire che la gara si era aperta nel modo giusto per una OriOra che nel primo quarto ha fatto senza dubbio vedere ottime cose, con un Peak sugli scudi e, più in generale, una fluidità offensiva da applausi. Il 25-19 (con tanto di 10-4 di parziale negli ultimi due minuti) maturato allo scadere del decimo minuto lasciava intravedere la possibilità di una gara quantomeno equilibrata, con Cantù a farsi preferire nel pitturato, ma Pistoia brava a mischiare le carte con quintetti piccoli, difesa aggressiva e grande dinamismo. Il +7 (32-25) del 13' segnava il massimo vantaggio per i biancorossi, prima che gli ospiti (guidati da uno Stone alla miglior prova stagionale) riuscissero a ribaltare tutto passando a condurre sul 34-36 al 16'. Quattro punti consecutivi dell'indemoniato Peak restituivano però subito il vantaggio alla OriOra, ma i cinque punti di Gaines inchiodavano il risultato sul 41 pari all'intervallo lungo. Nel secondo tempo, Cantù prendeva subito il controllo del punteggio con Gaines e Carr e da quel momento Pistoia (costretta a fare i conti anche con il prevedibile calo di Peak) non sarebbe mai più riuscita a rimettere la testa avanti. Jefferson spingeva i suoi fino al +8 (48-56 al 27'), sfruttando un paio di minuti di black-out dei biancorossi, ma la reazione dei ragazzi di Moretti, con tano di tripla di Odum teneva la gara apertissima (55-58) all'ultimo mini-intervallo. Cantù ripartiva però di slancio in apertura di quarto periodo (59-67 al 33') e a quel punto per Della Rosa e compagni diventava progressivamente sempre più difficile provare a restare in scia. I biancorossi tornavano a -6 (63-69), ma Jefferson assestava il colpo di grazia e di fatto metteva la parola "fine" all'incontro almeno tre minuti prima della sirena finale. Pistoia dunque scivola sempre più verso l'A2, mentre Cantù consolida la sua posizione in zona playoff. E domani sono in programma le altre gare del ventottesimo turno...

Moretti: "Ai ragazzi stasera non ho molto da rimproverare"
Il coach analizza la sconfitta con Cantù: "Potevamo attaccare meglio l'area, ma le armi che avevamo non erano molte". Paolo Moretti è ovviamente deluso a fine partita, anche se i rammarichi per il coach biancorosso, relativamente alla gara di questa sera, non sono troppi: "Abbiamo fatto la partita che speravo -spiega il tecnico- e sinceramente non ho molto da dire ai ragazzi. C'era il timore che le due sconfitte dopo la vittoria di Bologna avessero scollegato tutto e invece stasera abbiamo giocato e per di più in situazione di emergenza, vista l'indisponibilità di Auda, l'entità del cui infortunio verrà rivalutata a inizio settimana. Contro una squadra di spessore fisico-atletico come Cantù abbiamo provato a mischiare le carte, giocando spesso con quintetti piccoli, chiedendo un extra-sforzo a Crosariol, che è stato bene in campo e devo dire che abbiamo fatto la partita che pensavamo. Abbiamo tenuto bene i loro punti di riferimento primari -prosegue Moretti- li abbiamo costretti a percentuali molto basse e siamo stati attenti anche in tutte quelle situazioni di lotta, perdendoci un po' solo nel terzo e quarto periodo. Nel primo tempo abbiamo davvero concesso poco, eccezion fatta per un paio di palle perse, verso il finire del secondo quarto, quando eravamo a cinque, sei punti di vantaggio, ma veramente non ho niente da recriminare. La partita volitiva che avevo chiesto c'è stata, purtroppo non è bastato e questo mi dispiace tantissimo: la sconfitta ci relega sempre più all'ultimo posto ed è chiaro che, in attesa dei risultati degli altri, la delusione c'è". Moretti scende poi in un paio di dettagli sul piano tattico: "C'è stata grande disponibilità e tanta voglia di aiutarsi. Nei primi venti minuti abbiamo retto benissimo, segnando oltre 40 punti, poi Jefferson è venuto fuori con la sua fisicità, ma le guardie le abbiamo tenute bene difensivamente, anche se questo ci è forse costato un po' a livello di precisione. Avremo potuto attaccare meglio l'area e questo forse ci avrebbe permesso anche di prenderci tiri migliori dal perimetro, ma oggettivamente le armi che avevamo, soprattutto nel secondo tempo quando Peak ha cominciato ad accusare la stanchezza, non erano moltissime. Devo dire che per esempio Mitchell ha fatto un ottimo lavoro anche da passatore, abbiamo costruito buoni tiri, ma le percentuali non ci hanno assistito: è difficile vincere quando si tira con meno del 40% dal campo. La squadra si è sempre comunque sforzata di fare le scelte giuste -conclude il coach- poi è innegabile che magari potevamo avere qualcosa in più dalla panchina: speravamo che Mesicek riuscisse a darci un po' di slancio, ma così non è stato, anche se non ho veramente rimproveri da fare ai miei giocatori".