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Due parole dopo lo stop alla stagione del Bama Altopascio

Come da sempre mi accade le emozioni provocate da una partita della società che presiedo da 20 anni hanno il suo decorso naturale. Sono forti nell'immediato, annacquate il giorno dopo e scomparse il giorno dopo ancora. E' il bello dello sport, nel nostro caso del basket, perché durante la stagione c'é sempre una nuova domenica per cancellare una sconfitta o confermare una vittoria. L'ultima gara non ha quella "maledetta domenica" da affrontare dopo 7 giorni. Adesso invece c'é una nuova estate da affrontare. Per decidere, programmare e valutare in che modo continuare. "Saltellando" nel web leggo di società rappresentanti città storiche del basket che, salvo rarissimi casi, esternano le enormi difficoltà nel reperire fondi che consentano una programmazione o una semplice continuazione nell'immediato. Se lo esternano loro figuriamoci chi fa basket in un paese come il nostro, con le note mancanze strutturali sulle quali non sto a ritornare. Ma di questo ci occuperemo più avanti perché, grazie a dio, ci sono ancora molte cose in agenda nel breve. Adesso tolgo il coperchio alla reflex rosablu e faccio uno scatto che fotografi l'oggi. Va da sé che la brutta figura in gara 3 mi abbia lasciato nell'immediato una grande delusione. Ma conoscendo i ragazzi, nonché gli allenatori, credo che nessuno di loro sia tornato a casa col sorriso sulle labbra. Tutti tengono ai nostri colori e tutti hanno l'orgoglio personale di dare il massimo, sempre e comunque. Ognuno di loro sicuramente avrebbe voluto chiudere in modo migliore. Non foss'altro perché, dopo almeno 8 anni, si é rivista qualche decina di tifosi rosablu in trasferta a tifare Altopascio e un PalaBridge caldo e quasi esaurito in gara 2. E' il naturale "effetto playoff", le partite dentro o fuori attirano più persone e hanno un'onda lunga (vedi gara 3) in caso di vittoria. E proprio da qui riparto. Dalle tribune affollate in "casa" ed in trasferta. Ringraziando Sara che, preziosissima come sempre, é riuscita, insieme a Gaia, a coinvolgere le famiglie dei nostri bimbi e bimbe. Ringrazio Maurizio che addirittura ha convinto una squadra giovanile del Vela Viareggio, che allena, a "sciropparsi" 100 km (andata e ritorno), per essere, con relativi genitori, in tribuna a tifare per noi (e tifavano davvero!!). Per la teoria dei vasi comunicanti ringrazio quindi tutti coloro che non hanno fatto mancare durante tutta la stagione il loro incitamento ai nostri ragazzi. Un forte, sentito ringraziamento. Grazie ai coaches che hanno guidato il vascello rosablu verso un porto tranquillo lasciandosi alle spalle il mare a volte in tempesta. E lo hanno fatto intelligentemente. O impugnando con forza il timone per virare la rotta, o prendendo semplicemente un secchiello per togliere l'acqua che stava salendo di livello nella stiva. Ringrazio i "capi vascello" (dirigenti) Stefano e Fabio. Sono due ma é come se fossero stati 12. Sempre puntuali e precisi nell'adempiere ai loro compiti. Dal più vacuo al più importante. Ringrazio il massofisioterapista Franco Mandroni, che ha sempre risposto presente ogni volta che é stato richiesto un suo intervento. Nonché Matteo Mandroni, precisissimo e puntuale al live score della gara, ed il Doc Stinchetti, non solo il dottore delle gare in casa ma nostro primo tifoso. Un "thanks" a "Orazz" e Piero alla biglietteria. Infine, last but not least, ringrazio tutto l'equipaggio (la squadra). Chi sceglie Altopascio non lo fa certo per rimborsi faraonici o per l'organizzazione societaria di altissimo livello. Lo fa perché condivide con noi altri valori. Valori che nello sport vengono amplificati ma che sono alla base del vivere in gruppo, cercando di raggiungere il più alto degli obiettivi. Chi sceglie Altopascio deve scendere a compromessi in altri campi ma sa benissimo, sia per esperienza che per sentito dire, quali siano i pregi, ormai consolidati, di questi strani colori. Non li sto ad elencare, tutti noi li sappiamo, e questo ci basta. Tornando all'ultima gara, e analizzando a mente fredda, si é visto in modo palese che i ragazzi erano svuotati di energie fisiche e mentali. La stagione logorante per la marea di infortuni e, nel recente, la bellissima, quanto dispendiosa, rimonta in gara 2 hanno fatto accendere la spia rossa della riserva. E quando si accende, lo so bene visto che nel paleozoico ho giocato e nel mesozoioco ho allenato, non c'é nulla da fare. L'unico rimedio é fermarsi e fare il pieno. Comunque sia ... Chapeau ragazzi!! Ringrazio davvero tutti per essere stati "pink'n'blue inside" al 100%. Come recita il nostro inno: "... gli altri ci potranno assomigliare, essere uguali certamente mai ..."

Sergio Guidi