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Angus Brandt si presenta: «L'Italia rappresenta una sfida che voglio vincere»

Nel quartier generale di Giorgio Tesi Group è stato presentato ai media Angus Brandt: il pivot classe 1989 è il primo australiano della storia del Pistoia Basket
Nel quartier generale di Giorgio Tesi Group, azienda leader del settore vivaistico da ben 9 anni a fianco del Pistoia Basket, è stato presentato ai media Angus Brandt. Pivot classe 1989, alla prima vera esperienza europea dopo una carriera di alto livello in patria, l'australiano ha firmato un contratto annuale con l'OriOra. Così il vice presidente Ivo Lucchesi: "Per noi è motivo di soddisfazione poter proseguire questa collaborazione dopo i grandi successi raggiunti insieme nel recente passato. Giorgio Tesi Group conferma di avere un legame forte con il mondo della pallacanestro e in particolare con la nostra società". A presentare Angus Brandt ci ha pensato il direttore sportivo Marco Sambugaro: "Si è formato cestisticamente negli Usa, in un college importante come quello di Oregon State dove ha appreso bene i fondamentali del mestiere. Ha 30 anni ed è nel pieno della sua maturità fisica e tecnica, ma a parte una parentesi in Lituania può essere considerato a tutti gli effetti un rookie europeo. Si tratta di un giocatore solido e disciplinato, con mani educate e le giuste qualità per farsi valere a rimbalzo. Esattamente le caratteristiche che cercavamo". Così Angus Brandt: "Sono molto felice di essere a Pistoia: qui avrò modo di disputare la mia prima vera stagione europea in un campionato ricco di talento. È una sfida che accetto molto volentieri, così come accetto la sfida personale di dover stare per tanto tempo lontanissimo da casa. Non sono venuto prima in Europa per una combinazioni di fattori diversi: del resto la carriera in Australia si è sviluppata bene, Nazionale compresa, dunque ho preferito rimanere. la chiamata di Pistoia arrivata nel momento giusto e ho preso l'occasione al volo. Ovviamente approcciandomi alla pallacanestro italiana ho notato delle differenze: in difesa gli arbitri sono meno permessivi e anche in attacco dovrò cambiare qualcosa, ma alla fine il basket è basket quindi non ci metterò molto ad abituarmi. La squadra è migliorata molto nella preseason, siamo un gruppo nuovo e ci sono grandi margini di miglioramento. Sono felice delle ultime prestazioni collettive e individuali, ma alla fine conta solo il campionato. Mi ritengo un giocatore che mette la squadra al primo posto: non guardo alle statistiche, gioco duro sia in difesa che in attacco e dialogo molto con i compagni per cercare di far funzionare le cose".