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OriOra Pistoia da sballo al PalaCarrara, Reggio battuta 86-79

Serata da ricordare in casa Pistoia Basket: nella notte dedicata a Kobe Bryant, i biancorossi vincono una partita fondamentale per il proprio cammino, battendo Reggio Emilia per 86-79. In un PalaCarrara pieno e caloroso come ai tempi migliori, l’OriOra griffata Zen la spunta grazie a un secondo tempo di altissima intensità difensiva e offensiva, figlio di una prova collettiva da applausi. Sugli scudi Petteway e Johnson, autori rispettivamente di 21 e 19 punti e protagonisti della seconda vittoria consecutiva dei pistoiesi.
LA CRONACA.
Primi due punti del match firmati da Brandt su assist di Dowdell, risposta di Johnson-Odom con 5 filati. Contro-sorpasso Pistoia con Salumu, ma ancora un caldissimo J.O. e Fontecchio puniscono dall’arco per Reggio con tre bombe consecutive. Risposta OriOra affidata a Brandt e Petteway, che con 9 punti complessivi tengono lì i suoi. Finale subito infuocato per alcune controverse decisioni arbitrali, tuttavia la Grissin Bon sbatte sulla difesa biancorossa e Pistoia sorpassa in volata con Wheatle e Landi: 22-20. Gli ospiti ripartono con Pardon e Fontecchio, mentre Pistoia si blocca improvvisamente. Reggio strappa con Cherry e Johnson-Odom, dall’altra parte non basta Dowdell: 26-34 e time-out Carrea. L’OriOra cerca di riavvicinarsi ma viene respinta a Candi e Fontecchio, poi capitan Della Rosa suona la carica con la bomba del -6. Nel finale Landi s’inventa il canestro che avvicina ulteriormente la Grissin Bon: 37-41. Rientro in campo convinto di Pistoia, che pareggia i conti con Dowdell e Petteway. Si procede sul punto a punto, poi il sorpasso di Brandt e l’alley-oop finalizzato da Johnson costringono Reggio al time-out. La difesa dell’OriOra concede poco o nulla, mentre in attacco sale in cattedra Terran Petteway con tre missili in rapida successione che fanno esplodere il PalaCarrara, annichilendo la Grissin Bon per il +10. Upshaw prova a ricucire per gli ospiti, ma è ancora uno scatenato TP5 dall’arco a chiudere un terzo quarto pazzesco: 63-52. Johnson vola per il massimo vantaggio, ritoccato ulteriormente da Salumu (+14). Reggio accorcia con due triple di Fontecchio, Pistoia chiama il minuto per riordinare le idee. Mossa azzeccata, perché poi il solito Petteway sfonda quota 20, Salumu schiaccia e Johnson in sospensione riporta i suoi in doppia cifra di vantaggio. Dall’altra parte Johnson-Odom e Fontecchio non si arrendono, tenendo viva la sfida. La Grissin Bon torna a -5 con Cherry, replica immediata di JJ23 sempre dalla lunga. Ancora botta e risposta tra i due, ma il confronto lo vince il pistoiese sigillando la vittoria con la bomba del +13 a 1’08” dalla fine.
ORIORA PISTOIA – GRISSIN BON REGGIO EMILIA 86-79
(22-20, 37-41, 63-52)
PISTOIA Della Rosa 3, Petteway 21, D’Ercole, Quarisa ne, Brandt 15, Salumu 10, Landi 4, Dowdell 12, Johnson 19, Wheatle 2. All. Carrea.
REGGIO EMILIA Johnson-Odom 23, Cherry 11, Fontecchio 18, Pardon 7, Candi 3, Poeta, Vojovda 8, Porfilio, Soviero, Owens, Upshaw 9, Diouf. All. Buscaglia.
ARBITRI Rossi, Bettini, Noce.
NOTE Parziali 22-20, 15-21, 26-11, 23-27. Fuori per 5 falli: Della Rosa.
Questo il commento di coach Michele Carrea dopo la vittoria dell’OriOra Pistoia ai danni di Reggio Emilia: “È stata una partita consistente per 40 minuti, dove siamo stati maturi nel restare dentro a quelle linee che avevamo stabilito anche negli errori. Nell’insieme abbiamo chiuso l’area abbastanza bene, anche se nel primo tempo Reggio è riuscita a prendere vantaggi importanti nei primi 8 secondi. Nel secondo tempo era impossibile fare meglio difensivamente, mentre a livello offensivo sono arrivate percentuali interessanti e canestri di leadership. Sono molto contento: so che la strada da fare è ancora lunghissima, ma credo che questi ragazzi abbiamo urlato che meritano il rispetto di tutti e bisognerà ricordarcene anche quando ci saranno momenti meno felici”. Sul momento della squadra: “Sia le prestazioni dei singoli come Johnson sia la durezza mentale dimostrata dalla squadra sono figlie di un percorso di crescita, perché le squadre combattono se sono dentro un sistema e a un collettivo di cui ci si fida. Abbiamo raggiunto una consapevolezza di gioco che in determinate circostanze ci permette di essere combattivi e duri, fermo restando che performiamo meglio quando gli avversari non mettono troppa fisicità sugli esterni. Speriamo di fare ulteriori passi avanti anche contro le squadre più fisiche. Complessivamente però abbiamo imparato a approcciare i momenti chiave della partita e a gestire i break positivi degli avversari. È stato un terzo quarto diverso da quello di Roma, ma entrambi figli di un gruppo che vuole ardentemente conquistare la salvezza”.