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La The Flexx ci prova, ma Milano ha una marcia in più: finisce 79-63 per un'attenta EA7

I ragazzi di coach Esposito restano in partita fino a metà terzo quarto, poi quando gli ospiti accelerano non riescono a colmare il gap. La The Flexx non riesce a sovvertire il pronostico e cade in casa al cospetto di una Milano apparsa solida, determinata e decisamente in crescita. Il punteggio finale (79-63 per la formazione di coach Pianigiani) è forse un tantino severo per Pistoia, capace di rimanere a stretto contatto con l'EA7 fino almeno a metà del terzo periodo, ma di fatto fotografa bene l'andamento di una partita in cui gli ospiti hanno fin da subito fatto valere il loro maggior tasso tecnico e la grande profondità a livello di rotazioni. I ragazzi di coach Esposito, autori comunque di una partita di buona intensità, soprattutto difensiva, hanno provato ad aggrapparsi alle giocate Moore, Ivanov e McGee, ma, dopo aver disputato un primo tempo di grande sacrificio, dopo essersi portati a una sola lunghezza di distanza nel terzo periodo (44-45 al 25'), sono progressivamente calati alla distanza, spegnendosi definitivamente all'inizio dell'ultimo quarto, nonostante le due triple consecutive di Bond (52-59 al 31') potessero far pensare a un finale più combattuto. L'inizio di partita arride a Milano (6-10 dopo tre minuti grazie alle due triple di Bertans), ma Pistoia rimane in scia grazie a Moore e Ivanov (13-14 al 5'). La prima accelerata l'Olimpia la imprime con i tre canestri "pesanti" di Micov (due) e Bertans; la The Flexx risponde con Diawara, sempre da oltre l'arco, ma il primo quarto si chiude comunque sul 19-26 per gli ospiti. In apertura di secondo periodo Milano raggiunge per la prima volta la doppia cifra di vantaggio (21-31), poi però, improvvisamente, Pistoia sale di tono e, complice un antispostivo fischiato a Micov, rientra clamorosamente a -1 (32-33 al 19'). L'EA7 salva il vantaggio con il canestro di Theodore proprio sulla sirena che spedisce le squadre al riposo, ma la The Flexx esce comunque dal campo fra gli applausi convinti di un PalaCarrara che, dopo aver visto Milano segnare solo nove punti in dieci minuti, inizia a credere all'impresa. I primi minuti del terzo quarto sono un personal show di Tyrus McGee, che con quattro triple in centottanta secondi permette ai suoi di rispondere puntualmente agli attacchi dell'Olimpia. Sul -1 però Pistoia si smarrisce: Milano costruisce e finaliza con efficacia e scappa (46-56 al 29'), anche perché la The Flexx segna solo due punti in cinque minuti. I due squilli di Bond con cui si apre l'ultimo periodo suonano come segnali incoraggianti per la banda di Vincenzo Esposito, ma Bertans spegne sul nascere le speranze pistoiesi (52-64 al 33'). La partita, di fatto, si chiude senza ulteriori sussulti: la The Flexx prova generosamente a contenere il gap, ma Milano preme sull'acceleratore e allunga prima a +13, poi fino al +16 finale, controllando senza alcun affanno i tentativi di Pistoia di allungare quantomeno la contesa. Niente da fare per Moore e compagni, che quindi devono fare i conti con un'altra (stavolta preventivabile) sconfitta: il girone di andata si chiuderà domenica a Brescia, poi inizierà il tempo delle sfide senza appello e, proprio in vista di quel periodo, per la The Flexx sarà fondamentale recuperare fiducia e autostima.

Il tecnico biancorosso dispiaciuto per la sconfitta contro Milano: "Abbiamo fatto male, più che tecnicamente, a livello di atteggiamento".
Sapeva che il pronostico era chiuso fin dalla vigilia, eppure coach Esposito (che proprio nell'occasione ha festeggiato le cento panchine in serie A) non nasconde la sua amarezza per la sconfitta contro la corazzata EA7: "Contro Milano devi saperti esaltare -esordisce in sede di commento il tecnico- e noi al contrario ci siamo depressi. Non abbiamo avuto la giusta faccia, soprattutto nel terzo e quarto periodo, quando potevamo provare a fare qualcosa in più. Abbiamo fatto male, più che tecnicamente, a livello di desiderio e di mentalità: contro squadre che sono al top in Italia e in Europa è normale che i più giovani e i meno esperti facciano fatica, ma se affronti queste sfide senza il timore di trovarti di fronte a certi giocatori, ma anzi con faccia tosta e sfrontatezza, puoi provare in qualche modo a metterli in difficolta". Il tecnico biancorosso prosegue nella sua analisi: "Sapevamo che serviva la partita perfetta, e per come siamo messi a livello fisico in questo momento, devo dire che nei primi venti minuti l'abbiamo fatta. Poi però nel terzo e quarto periodo i nostri volti non erano quelli giusti e abbiamo iniziato a vedere più nero di quello che era. Ci siamo disuniti e abbiamo pensato di affidarci a soluzioni individuali, sia difensivamente che offensivamente: squadre come Milano continuano a macinare chilometri e non ti permettono questo genere di errori. Adesso -conclude Esposito- dobbiamo essere bravi a distinguere le cose buone da quelle meno buone, parlarne e lavorare sui nostri problemi, senza dimenticare che comunque qualcosa di positivo c'è. Oggi abbiamo affrontato una squadra onestamente fuori portata, ma non sempre giocheremo contro Milano".