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Pensieri e parole del nostro Responsabile Minibasket Enrico Dell'Unto

Enrico Dell'unto รจ il nuovo responsabile del Minibasket Libertas , Che cosa ti ha spinto ad accettare questa sfida ? L'idea di poter contribuire alla rifondazione del settore in una piazza storica del basket, da una posizione privilegiata rispetto a quella di semplice istruttore, mi ha intrigato da subito. Da dove nasce il tuo amore per il minibasket e piรน in generale per la pallacanestro ? รˆ tutta “colpa” di un compagno di scuola cestista che insistette tanto, non ero l’emblema della sportivitร  ma il piรน alto della classe...ricordo il primo allenamento in camicia bianca su un campo di linoleum nero... Successivamente partecipando ad un camp estivo (con Charlie Yelverton, Mario Boni e Joe Bryant) rimasi colpito dagli istruttori e quando mi proposero di "allenare" una squadretta accettai con entusiasmo; da quel momento pur avendo avuto anche panchine di squadre giovanili ho sempre trovato il minibasket molto piรน divertente. Quali sono i progetti e le iniziative della Libertas legati al minibasket per la prossima stagione? Spesso l’attivitร  sportiva si esaurisce nei due/tre appuntamenti settimanali; il mio obiettivo รจ offrire ai piccoli atleti uno spazio coinvolgente in cui divertirsi, imparare e conoscere nuovi amici; mi piacerebbe attivare nel corso dell’anno attivitร  collaterali che possano coinvolgere genitori, nonni e fratellini in modo da cementare il rapporto tra societร  e famiglie. Qual รจ la tua idea di Minibasket ? Capita spesso, purtroppo, di ostinarsi a insegnare fondamentali a bambini che non hanno ancora sviluppato adeguatamente gli schemi motori di base; non รจ raro vedere, sui campi di gioco, bambini che magari sanno fare il terzo tempo ma non sanno correre; io vorrei porre particolare attenzione al rafforzamento degli schemi motori, sopratutto per i piรน piccoli. Che valori umani e tecnici vorresti portare in questa tua avventura in giallo blu? Vi racconto un anedotto: "Avevo un gruppo molto esuberante, bambini di 7-8 anni, ad inizio allenamento cercavo sempre di farli “scavallare” in modo da sfogare la giornata passata a scuola. Quel giorno facevamo un esercizio nel quale dovevano coprire il campo in x secondi, se non ce la faceva anche uno solo tutta la squadra doveva ripetere. Nel gruppo c’era un bambino particolarmente lento, alla seconda o terza ripetizione in cui il bambino non raggiungeva l'obbiettivo, due dei piรน vispi lo presero per mano portandolo con loro al traguardo e portando cosi a termine tutti insieme l'esercizio!." Non ho mai capito se รจ stato un gesto di solidarietร  o opportunismo, sta di fatto che รจ stata una azione “di squadra”. Questa รจ una di quelle “lezioni” che mi piacerebbe trasmettere.

Libertas Livorno 1947