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OriOra, esordio amaro a Pesaro

I biancorossi, dopo una gara molto equilibrata, cedono nel finale e soccombono ai marchigiani: finisce 83-77 La OriOra esce sconfitta dall'Adriatic Arena, al termine di una partita molto equilibrata, che i ragazzi di coach Ramagli si sono vista sfuggire solo nel finale. Fa festa dunque Pesaro, che si impone 83-77, grazie soprattutto a un ultimo quarto da 26 punti, mentre Pistoia si lecca le ferite e recrimina anche qualcosa per un (dubbio) fallo antisportivo fischiato a Kerron Johnson sul 79-77 a 30 secondi dalla sirena finale. I 40 minuti in terra marchigiana hanno detto comunque che la OriOra ha sicuramente un'identità: la squadra di coach Ramagli ha avuto un buon approccio alla partita, disputando un primo quarto di grande personalità. La gara, sempre in equilibrio, non ha visto strappi né dall'una né dall'altra parte: a spostare l'ago della bilancia dalla parte di Pesaro sono dunque stati i dettagli, compresa l'assenza di Martini che, scavigliatosi nell'allenamento di giovedì, ha provato a stringere i denti ma, di fatto, non è riuscito a scendere in campo. Un vero peccato, perché indubbiamente l'energia del livornese avrebbe fatto tanto comodo a una Pistoia che, nel finale, è indubbiamente un po' mancata sul piano della lucidità, anche a causa delle tante energie spese nel corso del match. A proposito di dettagli, poi, note stonate la pessima percentuale ai liberi (appena il 56%, a fronte dell'83% di Pesaro) e le tante (15) palle perse. Coach Ramagli può comunque ripartire, oltre che dall'atteggiamento dei suoi ragazzi, dalle buone prove di Kerron Johnson (20 punti con 8/13 dal campo), Auda e Peak (15 a testa), in vista dell'esordio in casa domenica prossima contro Venezia: una sfida sicuramente proibitiva ma in cui i biancorossi proveranno a sovvertire il pronostico per riscattare subito la sconfitta odierna.

Ramagli: "Partita in cui i dettagli hanno fatto la differenza"
Il coach dopo la sconfitta con Pesaro: "I palloni vaganti sono finiti spesso nelle mani sbagliate e la percentuale ai liberi è stata troppo deficitaria. Peccato perché per larghi tratti abbiamo controllato il ritmo della partita". Coach Ramagli analizza con grande lucidità la sconfitta di Pesaro: "E' stata una partita in cui per larghi tratti abbiamo dato la sensazione di poter portare a casa la vittoria. Credo -sono le parole del tecnico biancorosso- che la squadra abbia fatto sostanzialmente quello che doveva, ma ci sono stati a mio avviso tre dettagli importanti: i palloni vaganti, o sporchi, i mezzi rimbalzi, sono finiti spesso nelle mani sbagliate, la nostra percentuale ai liberi è stata assolutamente deficitaria, e 15 palloni persi, soprattutto nella prima parte di gara, sono troppi ed è un qualcosa che non ci appartiene. Peccato, perché alla fine in queste partite proprio i dettagli fanno la differenza e noi oggi torniamo a casa con zero punti, ma avendo controllato per larghi tratti il ritmo della partita, non essendo quindi semplicemente stati competitivi, ma qualcosa in più. Oltretutto abbiamo perso di 6, che credo sia il massimo scarto che Pesaro è riuscita a trovare nel corso di tutti i 40 minuti e questo fa ancora più dispiacere". La settimana non è stata semplice, e anche in partita i problemi non sono mancati: "Kerron Johnson è rimasto fuori per quasi tutta la settimana, Martini si è scavigliato giovedì e nel corso del terzo quarto anche Auda ha accusato dei problemi a un tallone -ammette coach Ramagli- e quindi nel finale ho provato a inserire Bolpin per avere in quintetto che potesse darci qualcosa in più a livello di dinamismo. Dobbiamo fare le giuste valutazioni dopo questa partita. C'è stata anche un po' di casualità, al pari di situazioni che vanno al di là dell'aspetto tecnico e proprio in quei momenti bisognava essere molto più pugnaci".