Francesco Fratto un habituè dell'alta classifica
Ciao Francesco
Questa settimana ho voluto intervistare te perché sei l’unico giocatore della squadra ad aver vissuto esperienze da capoclassifica.
Di la verità hai lasciato Omegna perchè sapevi che saresti stato primo anche quest’anno?
(Francesco sorride) No !!! Nessuno si sarebbe mai aspettato di essere in testa a questo punto del campionato, è una bella sorpresa, ma ce la siamo meritata, per quanto abbiamo lavorato duro fin dal primo giorno di raduno.
Come avete accolto questo inatteso primo posto nello spogliatoio; nell’immediato dopo partita e dopo averci dormito sopra?
È stata una grandissima soddisfazione, anche perché, come ho ricordato ai ragazzi prima della partita con Vigevano, eravamo partiti, da quel quarto posto al torneo Scali di Venturina, che, come sottolineò il capitano Iardella, mai Piombino aveva conosciuto negli anni precedenti nel torneo di casa e dà lì siamo arrivati a giocarci il primo posto. Ripensandoci a mente fredda, una bella soddisfazione, anche se mancano molte giornate alla fine, questo primo posto, seppur parziale, è tanta roba!!!
Per la tua esperienza fatta con Omegna, vedi delle similitudini fra quel gruppo e quello con cui stai giocando ora, o se ci sono differenze, quali sono?
Omegna venendo dalla serie A, ha un’impostazione più professionistica, con giocatori arrivati da realtà differenti, quindi non è semplice soprattutto all’inizio trovare un’identità di gioco, ognuno ha il suo bagaglio, le sue esperienze, poi con dieci uomini nuovi ogni anno, non è facile costruire un amalgama, un legame dentro e fuori dal campo. Qui è stato più facile, grazie anche al nucleo storico che è qui a Piombino da molti anni e che ha reso tutto più semplice e anche al fatto di essere quasi tutti del territorio, amici che ci conosciamo da anni. Così è stato facile inserire anche quei pochi che venivano da fuori. Poi ci tengo a dire che anche senza nomi blasonati, noi non abbiamo niente da invidiare a nessuno, abbiamo dimostrato in ogni situazione, partite da risolvere all’ultimo tiro e anche nei momenti più complicati, di avere le qualità per vincere ogni partita.
Credi sia possibile concludere il campionato, con il passo che avete tenuto finora?
Non sarà semplice, di sicuro la voglia c’è e abbiamo adesso un calendario abbastanza buono. Poi si farà dura, dobbiamo andare a San Miniato, dobbiamo andare a giocare l’ultima gara che potrebbe essere decisiva su un campo dove nessuno vorrebbe giocare una gara importante.
Può essere un vantaggio per Piombino e San Miniato non avere le stesse pressioni che hanno Firenze e Omegna?
Questo è certo, con una società che da inizio campionato ha dichiarato di puntare alla promozione, è difficile che non si crei pressione sulla squadra, ma anche noi per conto nostro ce ne mettiamo tanta pressione addosso, perché è giusto così, d'altronde siamo lì a lottare per le prime posizioni.
E la partecipazione alla Coppa Italia?
Anche questo è vero, l’ho provato anno passato e una competizione che potrebbe vederti giocare tre partite in tre giorni, porta via energie fisiche, ma soprattutto mentali. Mi ricordo che lo scorso anno, dopo qualche settimana, abbiamo accusato questo carico extra.
Adesso siete attesi da due turni sulla carta “facili”, ma davvero non abbiamo niente da temere delle prossime due partite?
Basta vedere cosa è accaduto ad Omegna in queste ultime partite, nessuno avrebbe scommesso nulla sulle sue sconfitte a Oleggio, Valsesia e in casa con Empoli. Sono partite contro squadre che non hanno nulla da perdere, a loro il pallone pesa di meno e un eventuale passo falso in queste partite sarebbe un grosso vantaggio per le altre squadre che lottano al vertice. Quindi massima attenzione se vogliamo portare a casa questi 4 punti.
Grazie Francesco
Stefano Stefanini - www.basketgolfopiombino.com