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Disco rosso a Quarrata, sbagliato l’atteggiamento della Libertas

Dany Quarrata – Opus Libertas Livorno 80-64 (18-16/ 33-31/ 55-42)
Dany: Toppo 11 Cannone 12 Nesi f. 10 Vannoni 21 Magnini 4 Nesi m. Vettori 7 Riccio 15 Bonetti Bracagli all. Valerio
LL: Bertolini 13 Marini 6 Melosi 15 Niccolai 9 Lulli 2 Vivone Ciardi, Malfatti 19 Tellini Mancini Ciardi Perondi Perasso. All D’Elia
Arbitri Magazzini e Puocci
Disco rosso a Quarrata per la Libertas 1947 al cospetto di una squadra forte, una delle più serie candidate al salto di categoria. Che Quarrata (guidata da un Toppo intelligente ed abile a far girare la squadra quasi fosse un playmaker di oltre 200 cm che giostra in post alto) fosse temibile si sapeva; e perciò la sconfitta in trasferta poteva anche starci; ma dal nostro gruppo era lecito attendersi molto di più in termini di combattività. Invece la luce spenta negli occhi dei giocatori amaranto faceva quasi impressione. Due tempini aggrappati alla partita grazie alle mani fredde dei locali che, nonostante tirassero spesso liberi, non facevano mai canestro. E così la LL rimaneva a galla con qualche canestro di Bertolini e la buona vena offensiva di Malfatti. Ma quando nel terzo quarto Quarrata ha incominciato a mettere dentro i tiri dal perimetro, per i livornesi sono calate le tenebre. A fine terzo periodo non c’era più partita. Gioco farraginoso in attacco e poca intensità nella propria metà campo sono un cocktail che può dare solo frutti amari. Nessuno da salvare tra i singoli. Forse solo la grinta di Melosi e la prova di Malfatti. Bertolini e Niccolai sufficienti al tiro ma poco incisivi in fase difensiva. Dai 4 piccoli prove veramente impalpabili. Lecito attendersi di più da tutti: dallo staff tecnico e dai singoli. Allo staff tecnico l’arduo compito di provare a invertire la rotta con cui è cominciato questo 2020 facendo tesoro degli errori commessi. E anche i giocatori devono rendersi conto che le loro prove sono insufficienti a partire dal fatto che perdono caratterialmente ogni 1vs1 che giocano. La pazienza dei tifosi (giunti in buon numero anche a Quarrata) non può essere eterna.

Gianluca Mannucchi