Rimini passa al Palapania. Il finale è 65-81
San Giobbe Tilghman 14, Chiarello, Lorenzoni, Zani, Dellosto 4, Visintin 7, Chapelli, Stefanini 25, Bozzetto, Jerkovic, Raffaelli 2, Jonats 13; Capo All. Bassi, Primo Ass. Zanco, Secondo Ass. Civinini
Rimini Tassinari 9, Marks 7, Anumba 21, Grande 9, Tomassini 12, Scarponi, Masciadri 2, Johnson 21, Simioni, Abba; Capo All. Dell’Agnello,
Arbitri Puccini, Ugolini, Bertuccioli
Primo vantaggio per Rimini, ma una San Giobbe attenta in avvio di match in fase difensiva impatta e alza la freccia sfruttando la buona vena di Stefanini. Romagnoli con pazienza incassano e restituiscono, Johnson è il mattatore dell’incontro: Bulls in difficoltà. Il divario si allarga e il primo periodo va in archivio 13-19. AL rientro Rimini prova la prima fuga. Gli ospiti scappano oltre la doppia cifra, la San Giobbe non riesce a tenere il passo e il tabellone recita più quattordici per la formazione allenata da Dell’Agnello. I toscani si riaccendono nel finale, Tilghman e Jonats suonano la carica Dellosto mette il canestro sulla sirena finale e le squadre vanno a riposo sul 30-39. Secondo tempo con Rimini intenzionata a chiudere la contesa. San Giobbe ci prova ma le percentuali basse dei Bulls e lo strapotere fisico dei romagnoli non consentono il rientro. Il gap diventa stabile ai dodici, Rimini trova in Anumba l’uomo in più, i toscani si aggrappano a Tilghman e a Stefanini. Nel finale i locali rientrano sotto la doppia cifra, ma un paio di occasioni mancate e il cinismo di Rimini decretano la fine del confronto. Tomassini da tre chiude i conti e la formazione di Dell’Agnello esulta 65-81.
Bassi: “Bisogna avere coraggio quando si gioca”
L’Umana San Giobbe cade anche con Rimini. Al PalaPania i romagnoli si impongono nettamente guadagnando margine per la classifica. Per i Bulls si allunga la striscia negativa. A parlarne il capo allenatore dei toscani, Giovanni Bassi.
“Rimini ha vinto con merito, ha giocato meglio, ha messo più impatto fisico sulla partita. Sembravamo due squadre di due categorie differenti, siamo stati uccisi sportivamente a rimbalzo. Sembravamo un peso welter contro un peso massimo. Potevamo provarci un po’ di più. Io vengo qua e mi prendo le mie responsabilità, chiedo scusa, mi piacerebbe però che ogni tanto venisse anche qualcun altro a metterci la faccia. Le scuse non le cerco, dieci persone per giocare stasera c’erano. Abbiamo costruito almeno venti tiri aperti, di questi non ne è entrato uno. Lo striscione che ho visto a parte dei tifosi di Rimini (è l’ora di metterci gli attributi) vale anche per noi. Io ci metterò la faccia sempre, tutti i giorni. Bisogna tutti avere coraggio quando si gioca. Io adoro i ragazzi, ma in campo voglio uno spirito diverso, altrimenti si fa un altro lavoro”.
San Giobbe Basket