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L’Estra vuole riaprire i conti contro Brescia in gara-3


Così coach Brienza: “Dovremo sfruttare le occasioni ed essere anche più tutelati in campo”
Dopo i ko arrivati in gara-1 e gara-2 al PalaLeonessa, la serie dei quarti di finale dei Playoff Unipolsai LBA fra Germani Brescia ed Estra Pistoia Basket si sposta al PalaCarrara per la terza partita dopo che le prime due hanno portato altrettante vittorie in dote ai lombardi. In via Fermi l’aria è quella dei grandi eventi, c’è tanto fermento ed attesa (si va verso il tutto esaurito) per provare a mettere il bastone fra le ruote alla Germani di coach Alessandro Magro. Palla a due ore 20 (arbitri Lanzarini di Bologna, Perciavalle di Torino e Gonella di Genova).
LA CARICA DEL COACH Nicola Brienza non ci gira troppo intorno: le motivazioni sono sempre le stesse che aveva prima di gara-1 anche perché le due sfide di Brescia hanno comunque fornito indicazioni specifiche. “Abbiamo intanto avuto l’ulteriore conferma della qualità del gruppo che contraddistingue i nostri avversari – afferma – sapevamo che sarebbe stata una serie difficile perché loro hanno tante armi e, quando mettono in campo tutte le qualità che hanno, diventa complicato non solo per Pistoia riuscire a rimanergli attaccati. Per quanto ci riguarda, invece, dobbiamo fare tesoro delle situazioni positive che ci sono state e ripartire da quelle, ma soprattutto dobbiamo essere bravi a sfruttare l’occasione, nel caso dovesse presentarsi, per girare l’inerzia dalla nostra parte: come ho detto martedì sera, in entrambe le gare abbiamo avuto la chance e non ci siamo riusciti, stavolta dovremo farci trovare pronti. Però, resto comunque sereno, ottimista e convinto che in casa ci sarà un altro clima, dagli spalti al parquet. E’ chiaro che stiamo facendo i conti con la delusione ed il dispiacere per non essere riusciti a portare a casa almeno una vittoria, però adesso c’è da pensare solo a trovare quello che può far svoltare la serie. Ci servirà grande qualità ed energia perché solo con una prestazione semi-perfetta potremmo provare a impensierire davvero Brescia”.
Alla vigilia di questa gara-3, poi, il coach tiene a puntualizzare anche un altro aspetto che parte dalle prestazioni di Derek Ogbeide nelle prime due partite ma coinvolge ulteriori ambiti. “La difesa di Brescia non ci permette di creare le condizioni ideali che ha avuto per tutta la stagione – dice Brienza in riferimento al suo pivot titolare – in gara-1 secondo me avrebbe potuto fare molto meglio, soprattutto in fase difensiva, mentre in gara 2 non è praticamente riuscito a entrare in partita visto il problema dei falli e poi ha giocato soltanto nella seconda parte quando il match era già incanalato. La nostra squadra è facilmente leggibile per i nostri avversari perché abbiamo dei riferimenti tecnici molto chiari e quindi, senza mancare di rispetto a nessuno, è più facile provare a toglierci le nostre sicurezze. Dovremo, pertanto, essere più bravi a creare situazioni diverse per i nostri giocatori di riferimento che meritano di essere più tutelati. Penso che, in campo, si possa avere un’attenzione anche su quello che è il valore dei giocatori e, dopo quanto visto a Brescia, penso che uno step di miglioramento possa essere fatto anche sotto questa chiave. Se siamo più tutelati, facciamo quello che ci è sempre riuscito durante tutto l’anno e, alla fine, si potrà coinvolgere meglio anche lo stesso Ogbeide visto che, di fatto, la sua serie con Brescia non è ancora iniziata. E anche lui è voglioso di fare una grande sfida ed entrare nella serie: per certi versi mi ricorda la semifinale con Cantù l’anno scorso con Magro che nei primi 80′ non riusciva a giocare e poi in gara-3 fu decisivo”.
IL COMMENTO SUL PREMIO LBA L’incontro con i giornalisti è stata l’occasione anche per un commento di Nicola Brienza sul premio a lui assegnato come miglior coach di LBA 2023/24 e non solo.
“È stata una giornata importante per il club, per i ragazzi e anche per me – conclude Nicola Brienza – la squadra è contenta dei riconoscimenti ottenuti da Charlie Moore e Payton Willis e di ciò che hanno fatto durante l’anno per raggiungere questi traguardi personali. Per quanto mi riguarda, invece, voglio sottolineare che per quanto il premio sia a mio nome, io sono a capo di un gruppo che è la mia forza: senza il lavoro costante del mio staff, e ci inserisco tutti dagli assistenti ai preparatori ai fisioterapisti, i dottori e chi è dietro le quinte, non avrei potuto raggiungere questo riconoscimento. Sono anche molto felice per Massimo Capecchi e per il premio che ha vinto perché se lo merita come persona e per quello che ha fatto in questi anni nella storia del basket pistoiese, un attestato di stima arrivato anche da parte del pubblico qualche partita fa con la standing ovation e gli striscioni.
Chiaramente, ma lo sottolineo nonostante possa sembrare banale, il premio è per Marco Sambugaro perché si mette in evidenza il risultato della stagione: lui è molto più di una colonna portante del club e gli va dato merito del lavoro che ha svolto in questi tre anni, ma soprattutto in quest’ultimo campionato”.

Pistoia Basket 2000