Stefania Trimboli, un pizzico di Use Rosa nel bronzo europeo
La play triestina ha giocato in biancorosso nel campionato 2019/2020: "Grazie a tutti per l'affetto che mi avete dimostrato. L'unità del gruppo è stato uno dei segreti. A Bologna abbiamo sentito l'affetto di tutta l'Italia, da brividi"
Ha portato un pezzetto di Use Rosa dentro alla storica avventura di bronzo della Nazionale femminile ai recenti Europei. La triestina Stefania Trimboli, play classe 1996 in forza al Campobasso, ha giocato con la maglia biancorossa nel campionato 2019/2020 ed ha lasciato in tutti un gran bel ricordo non solo per quanto fatto vedere in campo ma anche e soprattutto per il rapporto che nacque in quel difficile anno segnato dalla pandemia e che dura ancora oggi.
“So che a Empoli avete fatto un tifo particolare per me e la cosa mi fa molto piacere”.
Allora Stefania, partiamo dall’inizio. Intanto te l’aspettavi di esserci anche te in questo gruppo?
Mi aspettavo di essere convocata fra le 24, nella lista più allargata ma di finire nel gruppo delle 12 no. Non nego che ci sia stato anche un pizzico di fortuna che serve sempre e per me è stata una bellissima soddisfazione. La voce che ci potessi essere fra le 18 girava e, quando la lista è uscita, anche se pensavo di essere uno dei possibili tagli, mi sono detta: me la gioco. E mi sono poi ritrovata fra le 12 per l’Europeo. Quindi per me è stato emozionante dall’inizio alla fine
C’è un segreto in questa squadra?
L’unità del gruppo. Coach Capobianco ha trasmesso fiducia un po’ a tutte quante e, grazie anche a lui, nelle difficoltà ci siamo unite
C’è stata una partita della svolta?
Abbiamo messo qualcosa di importante in tutte, ma già la prima con la Serbia è stata un segnale. Loro erano considerate uno squadrone ed il fatto di averle battute ci ha dato fiducia. Poi sono state tutte importanti, soprattutto quella con la Turchia
Specie a Bologna avete sentito anche il calore del pubblico
Sì, eravamo al Pala Dozza che è un tempio del basket e speravamo nel sostegno del pubblico che c’è stato, soprattutto nella partita del weekend che ha richiamato tanta gente da tutta Italia. Durante l’inno ci siamo guardate e ci sono venuti i brividi. Si sentiva che l’Italia era presente
L’Italia ha ottenuto il massimo possibile?
Direi di sì, poi con un po’ di fortuna si poteva fare anche qualcosa di più ma credo che vada bene così. Era l’anno del Belgio
Era la migliore?
Hanno la necessaria esperienza e sono state brave a sfruttare gli errori delle altre. Sulla carta era la squadra migliore, le ragazze ci hanno creduto ed hanno meritato il titolo
Questo Europeo cambia qualcosa nella tua carriera?
Mi lascia la consapevolezza che si può fare sempre di più e sempre meglio. Poi è stato importante aver vissuto nel contesto della Nazionale per un mese. Ed un mese di lavoro con Capobianco è come un clinic continuo. E’ davvero bravo, cura molto i dettagli nell’allenamento e lavorare con lui è stato molto importante, un periodo di crescita oltre che soddisfazioni bellissime
Sai che a Empoli ti hanno seguito in modo particolare?
Sì, e ringrazio tutti per l’affetto che mi hanno ancora una volta dimostrato. Mi ha fatto molto piacere
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