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Aspettando Empoli con Edoardo Persico

Ciao Edo, ci eravamo sentiti prima della partita con Alba e avevi dato, San Miniato e la stessa Alba fra le possibili avversarie per la lotta per le prime quattro posizioni, complimenti, pronostico azzeccato.
Con questo cammino eccezionale sette vittorie nelle ultime otto gare, il rischio ora è quello di sentirsi forti?
“Si è vero, già il sentir parlare in queste ultime settimane di Coppa Italia è un qualcosa che ci fa piacere e ci gratifica, però per esperienza so che ogni volta che ho guardato un po’ troppo avanti, son dovuto ritornare pesantemente con i piedi per terra, quindi sappiamo tutti che bisogna concentrarsi, continuare a lavorare duro e pensare solamente alla partita con Empoli.”
Qualche rimpianto per quelle due sconfitte, con Oleggio e Cecina, squadre ora in bassa classifica, punti persi che ci avrebbero potuto dare la qualificazione alle finali di Coppa Italia?
“Si inevitabilmente ci abbiamo pensato, però ogni anno in un campionato ci sono sempre dei passi falsi, ma bisogna anche farne un’analisi diversa. Si quei punti oggi ci sarebbero serviti molto, ma è anche vero che quei passi falsi, ci hanno aiutato a crescere, serrando i ranghi, approcciando diversamente le gare, come abbiamo fatto in seguito con buoni risultati.”
Non ti dico le parole di coach Andreazza per definire quanto sia fastidiosa Empoli come avversaria, perché sennò mi censurerebbero l’articolo, ma effettivamente contro di loro sempre partite spigolose e poche soddisfazioni per noi, cosa ha Empoli che ci mette sempre in grande difficoltà?
“Perché, Empoli nonostante i cambi di giocatori, mantiene sempre quello stesso spirito, quell’approccio al campo e poi a questo dobbiamo aggiungere anche la qualità dei suoi giocatori. Loro sono una squadra un po’ atipica, una squadra che cambia su tutti, meno fisica rispetto a noi, sia nei lunghi che negli esterni. Ma abbiamo già affrontato San Miniato, che penso sia una squadra molto simile nelle caratteristiche e siamo riusciti a batterla, esprimendo una buona pallacanestro.”
Cosa bisogna fare per vincere contro Empoli?
“Bisognerà approcciarla bene, principalmente di testa, non dovremo andare in campo troppo sicuri, per il fatto che si gioca in casa. Non bisogna avere la bramosia di andare cercare rapidamente il canestro, perché queste sono difese su cui è meglio fare un passaggio in più, giocare a passa e tira sarebbe fare il gioco loro e in difesa bisognerà essere pronti sulle loro giocate. È una squadra che corre, mi ricordo che lo scorso anno, anche a canestro subito, o dal tiro libero, anche con i lunghi, correvano in contropiede, mettendoci in difficoltà, noi dobbiamo rallentargli il gioco e togliergli così qualche sicurezza”
Domenica dovrete affrontare un lungo atipico come Giarelli, che con la sua atipicità, mette in difficoltà tutte le difese avversarie, riuscirete a fermarlo?
“Sicuramente ne abbiamo la capacità, io poi lo conosco bene, da quando, con lui giovane, eravamo insieme a Montecatini. Giocatore dalle ottime doti tecniche, non è rapidissimo come molti altri nel suo ruolo oggi, ma abbina una buona mano a tanta tecnica e ad un ottimo fisico, è grosso e ben strutturato, ha braccia lunghe e quindi forte anche in difesa.”
A chi toccherà l’arduo compito di marcarlo?
“Sicuramente a me o a Fratto, che lo abbiamo già marcato, ma occorrerà anche un lavoro collettivo di squadra.”
Già due volte con la maglia gialloblu hai sfiorato il traguardo del quarto posto, sarà quest’anno la volta buona?
“Io penso di sì, perché abbiamo dato dimostrazione che, anche all’interno delle partite, riusciamo a correggere i nostri errori e non affondiamo per parziali negativi, che possono capitare nell’arco di un match. Vincere partite di pochi punti nei finali, come abbiamo fatto è un buon segnale, vuol dire avere la mentalità giusta. Bisogna tener botta adesso, perché la classifica è ancora molto corta e una, o due sconfitte, ti possono costare molte posizioni in classifica. Abbiamo le potenzialità per farcela quest’anno, anche grazie ad un fattore campo molto importante e poi ci siamo rotti le scatole di arrivare lì vicino e poi non farcela.”
Grazie Edo