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Montecatini: ci vuole equilibrio

Abbiamo chiuso il girone di andata a quota 12 punti, con un bilancio di 6 partite vinte e 9 perse di cui cinque consecutive. Una striscia negativa che ci tiene ancorati alla zona playout, laddove tutti, a inizio stagione pensavamo di ondeggiare, a caccia di una salvezza tranquilla. La salvezza, giova ricordarlo, è sempre stato l'obiettivo iniziale della società, dopo aver costruito la squadra più giovane del campionato, affidandola ad un coach alla sua prima esperienza in serie B, con tutti i rischi che ne derivano. Non eravamo fenomeni dopo le vittorie iniziali (sei nelle prime dieci giornate), non siamo diventati brocchi dopo queste cinque sconfitte. Come in tutte le cose occorre equilibrio e lucidità di analisi. Le vittorie iniziali probabilmente avevano illuso che l'asticella potesse essere alzata, ma la sconfitta di San Miniato e soprattutto il ko casalingo con Borgosesia hanno riportato tutti alla realtà, resa ancora più cruda dalla batosta di domenica sera a Cecina, contro una squadra priva di 3 titolari che sprizzava salute da tutti i pori, nonostante i soli 4 punti in classifica. Il dato più evidente è che adesso non possiamo più giocare sull'effetto sorpresa: le avversarie ci conoscono e hanno analizzato pregi e difetti. Occorre quindi cambiare pelle, provare qualcosa di nuovo, lavorare per esaltare i pregi. L'errore più grande che potremmo fare tutti è abbattersi, intristirsi e iniziare a vedere i fantasmi, che porterebbero in un tunnel senza uscita. La fiducia nel gruppo è intatta, a patto che la condizione generale cresca, che Giorgi guarisca completamente, che Moretti ritrovi fiducia nei suoi mezzi e che i ragazzi capiscano gli errori e lavorino per rimediare. Uno su tutti, la difesa: che non è solo una questione di tecnica, ma anche di applicazione e volontà. Per salvarsi noi dobbiamo fare qualcosa in più degli altri, e se gli altri riescono a tarparci le ali dobbiamo inventarci qualcos'altro che porti a superare i nostri limiti. Sembra fantascienza, ma non lo è. Sin dal primo giorno di raduno coach Tonfoni ha insistito su tre aspetti: energia, entusiasmo e determinazione. Tre aspetti legati tra loro, ma anche maledettamente dipendenti dal risultato del campo. E se il coach nel giudicare il girone di andata lo definisce "insufficiente", è la chiave di volta per affrontare il girone di ritorno incazzati neri. I rossoblù possono uscire da questa situazione lavorando forte in palestra, lavorando a testa bassa su una fase difensiva attualmente deficitaria, ritrovando quelle qualità che avevano temporaneamente esaltato i rossoblù come squadra rivelazione e ritrovando quella condizione fisica che sembra la principale indiziata per la mancanza di risultati, considerando l'assenza della tradizionale pausa natalizia (si gioca senza soste dal 7 ottobre) e che diversi giocatori sono stati fermi a lungo per infortuni, costringendo i compagni agli straordinari. E tutti noi, dirigenti, tifosi, appassionati, amici e familiari, dobbiamo stringerci intorno ai ragazzi. Il bello deve ancora venire.