About

Breaking News

Nuovo vice-allenatore per la Promozione ASD Follonica Basket

Nuovo ingresso per l’ASD Follonica Basket per la squadra di Promozione, dove al posto di Marco Todeschini-che ha lasciato per motivi di lavoro e che la società ringrazia per il suo impegno e disponibilità- è arrivato Dario Pietrafesa, nato a Salerno il 17-5-1970 con la sua prima esperienza cestistica nel 1980 presso il CMB Pastena nel proprio quartiere di residenza di Salerno. In questa società Dario compie tutta la trafila del settore giovanile sino al 1988 alternando negli ultimi 3 anni campionati giovanili con presenze in prima squadra dapprima in Promozione e poi anche in Serie D Dal 1988 inizia il percorso da allenatore all’interno del Pastena come tecnico regionale alla guida dei Cadetti Regionali, mentre l’anno successivo sulla panchina degli Allievi Regionali. Nel 1990-91 passa da allievo allenatore alla Pall.Salerno –società di Serie C- dove guida gli AllieviRegionali Nel 1991-1992 sino al 1993-1994 allena alla Libertas Irno in provincia di Salerno dove per 3 anni allena lo stesso gruppo 2 anni nei Cadetti Regionali ed il terzo come Juniores Regionali. Dal 1994 al 1997 per motivi di lavoro è costretto a fermarsi per poi ripartire nel 1997-1998 sempre alla Libertas Irno dove passa a guidare la prima squadra in Serie D dove ottiene la salvezza , impresa ripetuta anche nella stagione 1998-1999. Dal 1999 al 2004 secondo stop lavorativo, nel 2004 seconda ripartenza con gli U16 Regionale alla Virtus Frusino di Frosinone e l’anno successivo 2005-2006 stesso gruppo in U17 Regionale. Dal 2006 al 2016 terzo e ben più lungo stop, con ripartenza da quest’anno con l’ASD Follonica Basket come vice di Giuliano Vichi in Promozione.
- Dario, questo è il tuo primo anno a Follonica. Vuoi raccontare come è nato il tuo approccio con l’ASD Follonica Basket?
- I primi contatti si sono verificati dalla stagione precedente, quando ,in previsione di un mio trasferimento lavorativo nella zona nord della provincia di Grosseto, ho cominciato ad informarmi per una sua iscrizione alla società e da lì ho anche dato una mano nell’arbitraggio di alcune partite rimaste scoperte dalla Fip; poi sono stato contattato ,una volta ufficiale il mio lavoro a Gavorrano, per entrare a far parte dei quadri tecnici della società cosa che ho accettato ben volentieri.
- Dopo un lungo stop per motivi di lavoro e molti anni nel settore giovanile sei tornato nell’ambito senior. Quali sono le tue impressioni di questi primi 2 mesi?
- In questi 2 mesi ho ripreso contatto con un “mondo” che da tempo non seguivo, oltretutto in una regione le cui “minors” conoscevo poco, pertanto ho osservato una linea di ascolto con l’head coach concentrandomi molto sul gruppo che contribuisco ad allenare. Ho trovato – per essere la Promozione- un buon livello qualitativo sia in merito al nostro gruppo che alle squadre sin qui incontrate in Campionato e nelle amichevoli.
- Che gruppo hai trovato? Pregi, difetti, caratteristiche….
- Ho trovato un gruppo numeroso, disponibile a migliorarsi, costante nella presenza agli allenamenti. Sto conoscendo sempre di più il gruppo, piuttosto numeroso e proveniente da esperienze diverse.
- Che tipo di obiettivi vi siete dati , in accordo con la società?
- La società ci ha dato come obiettivo la crescita del gruppo e dei numerosi giovani all’interno del gruppo. Ovviamente vogliamo raggiungere una salvezza tranquilla giocandocela con tutti, giocando un basket veloce che richiede un notevole dispendio di energie il che ci “obbliga” a far ruotare molti ragazzi in campo cosa che riteniamo fondamentale per la crescita, vedremo alla fine del campionato cosa avremo ottenuto lavorando in tranquillità, intanto la partenza è stata buona con 2 vittorie e 1 sconfitta.
- Domanda “cattiva”, giocate così anche perché la squadra non dispone di veri centri?
- La domanda non è cattiva, risponde al vero. Abbiamo un gruppo senza lunghi veri pertanto la filosofia di gioco di Giuliano e del sottoscritto si attagliano perfettamente ad un gruppo che è obbligata a giocare così per mancanza di lunghi veri, ma se anche ci fossero stati-seppur con qualche adattamento- avremmo fatto correre anche loro.
- A proposito di “filosofia” di gioco e di rapporti personali, qual è la tua e qual è il tuo rapporto con l’head coach Giuliano Vichi?
- In ambito Senior e in base al livello del gruppo che uno trova deve “adattare” le proprie idee base che nel mio caso sono difesa, velocità, contropiede primario e secondario. Ovvio nel caso di un gruppo giovanile punterei ancora di più sugli aspetti della cura dei fondamentali mentre con gli adulti va messa invece una particolare attenzione anche sugli aspetti tattici. Il mio rapporto con Giuliano è buono, ci stiamo conoscendo a livello umano e tecnico con un buonissimo grado di condivisione in merito alle scelte restando ognuno nell’ambito del proprio ruolo di capo-allenatore e di vice-allenatore.
- Se in futuro ti trovassi ad allenare un gruppo under su cosa lavoreresti e che tipo di approccio avresti con il gruppo?
- Nel settore giovanile bisogna puntare sulla cura dei fondamentali, sulla capacità di scelta dei giocatori (in base all’età) e in merito all’approccio bisogna cercare di trovare la giusta via tra entrare in empatia con il gruppo mantenendo separati i ruoli.
- Quali sono stati i tuoi punti di riferimento da giocatore e tecnico?
- Vista la mia provenienza e la mia data di nascita, il mio punto di riferimento è stato il gruppo della Juve Caserta degli anni ’80 con Tanjevic e Marcelletti in panchina e i vari Gentile, Esposito, Dell’Agnello, Rizzo e il meraviglioso Oscar Schmidt
- Qual è la tua opinione sul momento attuale del basket italiano?
- Stiamo attraversando un brutto momento con le grandi società italiane che per un lungo periodo non hanno curato a sufficienza i loro settori giovanili-tranne poche lodevoli eccezioni-, abbiamo un campionato con troppi stranieri e molti di basso livello e impianti non sempre adeguati. Ci sarebbe molto da cambiare e su cui lavorare.
- Un’ultima domanda, meglio l’NBA o l’Eurolega?
- Io amo lo spettacolo in TV pertanto scelgo l’NBA anche se devo dire che a partire dai playoff l’aspetto spettacolare cala per lasciare spazio all’agonismo
- Grazie Dario
- Grazie a te Alessandro.