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OriOra l'orgoglio non basta: anche Cremona festeggia al PalaCarrara

I biancorossi disputano una buona prima metà di gara, ma calano alla distanza: i lombardi passano 90-73 e centrano la quinta vittoria nelle ultime sei partite. La OriOra incassa la sesta sconfitta consecutiva, terza fra le mura amiche, e rimane ultima da sola in fondo alla classifica. I biancorossi si arrendono anche a Cremona, che si conferma squadra in salute e ipoteca già, dopo sei giornate, la salvezza: finisce 90-73 per i lombardi, che riescono a mettere le mani sulla partita solamente negli ultimi cinque minuti, dopo che i biancorossi, specie nel primo tempo, erano stati capaci di disputare una prova orgogliosa e gagliarda. L'approccio alla gara di Dominique Johnson e compagni è stato infatti decisamente migliore rispetto alle ultime uscite: Cremona è scattata bene dai blocchi, ma la OriOra è rimasta sempre incollata agli ospiti (6-7 dopo 4 minuti, 11-13 al 7'), guadagnandosi anche gli applausi convinti di un PalaCarrara se non gremito, quantomeno caldo. Finalmente energica in difesa (anche se tutt'altro che fluida in attacco), Pistoia ha messo anche la testa avanti al 9' (17-16), prima che Ruzzier e Demps permettessero agli ospiti di riprendere il comando del punteggio proprio a fil di sirena. L'inizio di secondo quarto ha fatto segnare il momento migliore dei biancorossi, con Cremona costretta, dopo un provvidenziale time-out di coach Sacchetti, ad affidarsi alle soluzioni personali di Demps per rimettere la testa avanti (30-33 al 15'). Auda sull'altro lato del campo ha risposto presente in un paio di occasioni, poi la prima tripla della grande serata di Ricci ha regalato il primo vero allungo alla Vanoli (35-42 al 19'). Quattro punti consecutivi di Peak hanno però permesso alla OriOra di contenere a sole tre lunghezze lo svantaggio a metà gara, lasciando presagire un secondo tempo di grande intensità ed equilibrio. Ed invece, purtroppo, le energie sono cominciate a mancare relativamente presto ai biancorossi, farraginosi in attacco e meno aggressivi in difesa: la tripla di Aldridge ha portato Cremona al massimo vantaggio (40-49) al 22', con un'altra tripla, stavolta di Ricci, a ritoccare il punteggio sul 42-54. Pistoia, a quel punto, è stata brava a rientrare, almeno parzialmente (50-54 al 27'), ma l'extra-sforzo compiuto dai ragazzi di coach Ramagli per riassestare il match ha presentato il conto a stretto giro di posta. Scivolati a -10 al trentesimo, infatti, i biancorossi sono rimasti in partita giusto i primi quattro minuti dell'ultimo quarto, prima di incassare in rapida successione le triple di Aldridge, Diener e dello scatenato Ricci, che hanno fatto malissimo, anche sul piano psicologico. Pistoia non ha più avuto la forza di risollevare la testa e così gli ultimi cinque minuti di partita sono stati utili solo per rimpinguare le statistiche dei lombardi, che, al 40', hanno giustamente festeggiato in mezzo al campo la vittoria numero cinque nelle prime sei giornate.

Ramagli: "A un certo punto ci è mancata l'energia"
Il tecnico biancorosso analizza la sconfitta con Cremona: "Loro chirurgici negli ultimi cinque minuti, ma io non ho visto nessuno che ha tirato indietro". Coach Ramagli rimane lucido nella propria analisi anche dopo la sesta sconfitta consecutiva: "Abbiamo fatto la partita che dovevamo -commenta il tecnico- e fin quando le energie ci hanno sostenuto, siamo stati anche capaci di rendere la vita molto difficile alla terza forza del campionato. Poi, comprensibilmente quando devi spremere i tuoi giocatori, negli ultimi cinque minuti siamo calati e Cremona è stata chirurgica a colpirci e a non permetterci più di poter rientrare in partita. Siamo ovviamente affranti e sarà, almeno per me, una notte insonne, ma con grande onestà non mi sento di buttare la croce addosso a nessuno dei miei giocatori. La partita era stata preparata così e abbiamo fatto molto bene quello che dovevamo: specie nel primo tempo, pur faticando in attacco, abbiamo secondo me disputato un'ottima partita. Purtroppo il punteggio ci vedeva sotto di 3, magari a causa di dettagli, un paio di rimbalzi non catturati, un canestro facile sbagliato di troppo, ma la sensazione era che la squadra ci stesse provando con tutta se stessa. Poi nel secondo tempo abbiamo cominciato a mostrare i sintomi di un calo a livello energetico -spiega Ramagli- e inizialmente siamo stati bravi a rimanere comunque attaccati alla partita, poi, negli ultimi cinque, sei minuti, anche a causa della loro bravura, siamo crollati e il finale di partita è stato un incubo". La sensazione è che la squadra, in questo momento, non riesca a fare molto più di quanto visto stasera: "Torno a dire che dobbiamo essere onesti intellettualmente -afferma Ramagli- e ammettere che così facciamo fatica a essere competitivi. Certo quando perdi la terza partita in casa su tre e anche stasera prendi 90 punti, c'è poco da dire. Ma la realtà è che quando i ragazzi si rendono conto che il livello di competitività non è più quello necessario per giocare partite di questo tipo, beh, a loro viene addosso un muro... E' una reazione se vogliamo ingiustificata, ma io stasera non ho visto nessuno che ha tirato indietro: ho visto semmai delle evidenze che anche stasera sono venute fuori. Io capisco le valutazioni della società -conclude il coach- perché razionalmente non è facile intervenire dal momento che è sempre più difficile trovare risorse economiche: vorresti fare quattro passi, ma forse puoi farne uno".