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Piccolo miracolo del Bama che supera nettamente Agliana (73-56)


BAMA ALTOPASCIO 73
PALLACANESTRO AGLIANA 56
(22-13; 30-30; 53-44; 73-56)
Arbitri: Corso di Pisa e Ariani di Lucca
BAMA: Creati F. n.e., Ghiaré n.e., Bini Enabulele 6, Creati M. 8, Tarzan 2, Salazar 17, Mandroni, Lorenzi 9, Nannipieri 13, Mencherini 18. All. Pistolesi
AGLIANA: Nesi 11, Mucci, Zita 2, Bruno 10, Cinalli 4, Bibaj n.e., Razzoli, Nieri 11, Tuci 9, Bonistalli 6, Cannone, Tommei 3. All. Mannelli
“Vivere, per i piccoli miracoli, nascosti in certi attimi, che non torneranno più”. È un passaggio di uno splendido brano dei Tiromancino, che ben si addice al piccolo miracolo compiuto dal Bama Altopascio. Una vittoria costruita contro ogni pronostico, e contro una squadra nettamente superiore. Dopo una settimana modello via crucis, con allenamenti in otto, o addirittura cinque, elementi. Con solo otto atleti abili e arruolati, e con Filippo Creati nella versione ultras in panchina per la caviglia malandata. Due punti ottenuti con garra, attributi e spirito di squadra. Attimo dopo attimo, centimetro dopo centimetro. Il team pistoiese è stato messo da subito in difficoltà, in un match preparato alla perfezione da coach Pistolesi e dal vice Traversi. L’inizio vede Mandroni (8’ minuti di qualità) in starting five e Nannipieri (ancora un’ottima prova) alimentato con la brace residua del suo status “on fire” di San Giovanni Valdarno, sette giorni prima. Sono infatti dell’ala altopascese tutti i 9 punti iniziali del Bama, prima che Creati lo imiti in percussione (11-8). Mencherini dall’arco fa capire che i rosablu non mollano (14-8). Agliana fa vedere tutte le sue qualità con Nieri (18-13) ma si accende Salazar (20-13) e Lorenzi (preziosissimo) converte due liberi (22-13 al primo fischio). Seconda frazione e i neroverdi alzano i giri sia in difesa che in attacco. Il Bama fatica moltissimo, non segna praticamente più e Bonistalli sigla il sorpasso dall’arco (26-29). E’ Bini Enabulele (14 rimbalzi) a sancire il pareggio di potenza (30-30 all’intervallo). Ripresa e Agliana tira con percentuali orrende, figlie di un mix tra la brutta giornata e la difesa, con cambi e raddoppi, modello giungla malese degli altopascesi. Mencherini (solita war-machine) dall’arco e Salazar (prova super, tutta sostanza, in attesa di ritrovare le sue percentuali esiziali da fuori) in post basso danno il + 7 (44-37), Lorenzi il + 10 (47-37) e Marco Creati (un muro in difesa) il +11 (50-39), dai 6,75. Agliana ricuce ma Lorenzi in logotripla sigla il 53-42, che diviene 53-44 sul canestro di Bonistalli allo scadere del terzo periodo. “Si può fare”, direbbe Gene Wilder nel famoso film Frankestein Junior. Ultima frazione e Tarzan (buonissimo) segna per il +11, con un jump morbido e pesante al tempo stesso. Ad Agliana vengono concessi solo tiri sofferti. Zita segna i suoi unici due punti ed Agliana è di nuovo minaccioso: -7 (55-48). Saltano però i nervi come tappi di champagne a coach Mannelli (espulso). Per lunghi tratti volano botte da orbi ma non volano canestri da ambo le parti. Nesi penetra per il 58-50 ma Bini risponde subito (60-50). Tommei segna l’unica sua tripla del match (60-53). Brividi sulle schiene rosablu ma Nannipieri a rimbalzo mantiene il + 9 (62-53). Si entra negli ultimi 4’: Salazar dà il +11 ai liberi a seguito dell'espulsione di Tommei (64-53), poi ribadisce per il +15 (68-53) nei pressi del ferro. Game set and match. Partono le note dell’inno rosablu al Palabridge.

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