About

Breaking News

La San Giobbe ci prova, ma Agrigento dà la spallata e si aggiudica l’incontro


Moncada Energy Agrigento – Umana San Giobbe Chiusi 90-83 (24-27; 23-19; 24-19; 19-18)
Agrigento Marfo 2, Ambrosin 19, Traore, Grande 14, Costi 12, Chiarastella 6, Bellavia, Peterson 29, Mayer, Fernandez, Francis 7, Negri 1 Capo All. Cagnardi, Primo Ass. Cardelli
San Giobbe Utomi 20, Candotto, Bolpin 3, Martini, Donzelli 6, Bozzetto 8, Raucci 17, Raffaelli 3, Possamai 6, Ikangi 20 Capo All. Bassi, Primo Ass. Piersante, Secondo Ass. Civinini
Arbitri Moretti, Rudellat, Calella
Senza Medford ancora alle prese con le scorie del taglio alla bocca rimediato fortuitamente nella partita con Trapani, la San Giobbe scende in campo al PalaMoncada di Agrigento, per cercare punti preziosi in ottica rincorsa playoff in un palcoscenico quanto mai ostico, nel quale i siciliani non perdono dallo scorso 6 novembre. Partenza forte dei padroni di casa che firmano il parziale di 4-0 prima del canestro di Raucci. Allunga di nuovo Agrigento, ma Ikangi piazza la prima tripla del match e un break personale di cinque punti, portando i biancorossi per la prima volta avanti. Le squadre si rispondono costantemente, a Possamai replica il tiro dalla lunga di Grande, poi il gioco da tre di Bolpin per il 9-12. Gran momento per i Bulls che aumentano il margine con una buona fase difensiva e la tripla di Raucci. A spezzare la sequenza della San Giobbe il piazzato di Peterson, ma di nuovo il numero venti dei toscani, da sotto il ferro, vale il più cinque. Ritmi alti in coda di primo quarto, l’Umana tiene il controllo del tabellone, Agrigento è però incollata al match trascinata da un Peterson chirurgico che, con un notevole sei su sette dalla media, archivia il periodo sul 24-27. Avvio infuocato anche nel secondo quarto, due triple per la San Giobbe, cinque punti per i siciliani che restano a stretto contatto. La parte centrale è più favorevole ad Agrigento, spinta anche dal tifo. Costi firma il nuovo vantaggio con un tiro da oltre l’arco. Impatta Donzelli, ma Ambrosin da tre vale il 37-34. Dopo una fase tattica si riaccende il quarto; Chiusi tiene botta e sorpassa nuovamente con due triple consecutive Raucci. Ultimo minuto in cui nessuna delle due vuole cedere il fianco all’altra, il gioco da tre di Francis ristabilisce il pari ai quarantasei, poi è il libero di Negri a mandare le squadre all’intervallo lungo sul 47-46. Apre la tripla di Chiarastella, la San Giobbe risponde con Raucci in contropiede. Costante il divario tra le due formazioni alla metà del quarto, Agrigento prova a scappare ma l’Umana non molla un millimetro e impatta con Utomi ai cinquantanove. Nuovo vantaggio dei Bulls a tre minuti dall’ultima pausa con i liberi di Utomi, ma è ancora Peterson a ricucire prima del sorpasso siglato da Grande. Bassi chiama tempo sul 66-63. Allungo dei siciliani, 69-62 e massimo vantaggio a un giro di orologio dalla sirena del terzo periodo. Tampona Raffaelli ma Agrigento è solida in difesa e non concede il rientro ai chiusini, chiudendo 71-65. Più otto Moncada in avvio di quarto che diventa più undici con la tripla di Ambrosin. Bassi ferma subito le operazioni in seguito alla prima, vera, spallata del match. Ikangi interrompe gli avversari con il piazzato del 76-67 e si ripete con la tripla del meno sei. Agrigento è però in palla e restituisce in un amen il break tornando più undici a sei minuti dalla fine dei regolamentari. Peterson monumentale sale a quota ventinove nel bottino personale e porta i suoi al nuovo massimo vantaggio sul 84-70. Chiusi ha bisogno di una scintilla e prova a sfruttare i tanti falli a carico dei padroni di casa. Due su due per Utomi in lunetta, Bozzetto centra il bersaglio grosso e Cagnardi chiama tempo. Zero su due pesante ai liberi per Bolpin, sul ribaltamento tripla di Ambrosin, ma risposta immediata di Raucci a due minuti dalla sirena. Utomi corregge da sotto, ma Agrigento è decisa a archiviare la contesa e con il gioco da tre di Costi mette una seria ipoteca sul risultato. Non basta la grande prova della San Giobbe che cede 90-83 ed è costretta a una vera e propria impresa nelle ultime due per entrare nella griglia playoff.
Bassi: “Buona partita, ci è mancata lucidità”
La San Giobbe non riesce a dare continuità alla vittoria ottenuta su Trapani e cede ad Agrigento, vedendo quasi compromesse le possibilità di qualificazione ai playoff. Servirà una vera e propria impresa nelle ultime due partite del girone bianco per staccare un pass. Peccato pe un risultato amaro dopo una prestazione positiva sul campo difficile di Agrigento. I siciliani, che non perdono da novembre al PalaMoncada, hanno rincorso per buona parte, alzando la freccia nella parte finale del terzo periodo. A commentare il match, il capo allenatore della San Giobbe, Giovanni Bassi. “Innanzitutto c’è stata tanta Agrigento, alla quale faccio i miei complimenti per la partita e per l’intera stagione. Sono sicuro che chi incontrerà questa squadra ai playoff, si troverà di fronte a un’avversaria difficile da superare. Noi abbiamo fatto la partita che volevamo, siamo stati aggrappati al punteggio con le unghie e con i denti rispettando pienamente il game plan, i ragazzi da questo punto di vista sono stati eccezionali, ma c’è tanto merito di Agrigento nel risultato finale. Ci è mancato un po’ di ossigeno, un po’ di lucidità e dall’altra parte sono arrivati anche grandi canestri che hanno legittimato la vittoria. Considerando che eravamo senza Medford abbiamo fatto una buona partita. Siamo stati dentro l’incontro, abbiamo vinto a rimbalzo e questo è un aspetto importante. Molto positivi, nel primo tempo, i soli dieci tiri da tre tentati da Agrigento, che però sono diventati ventotto nei secondi venti minuti. Abbiamo smesso di mettere pressione sui tiratori e quando fai questo, soprattutto su questo campo, finisci per pagarne le conseguenze. Rispetto ai primi due quarti abbiamo avuto qualche palla persa banale in più che ha aperto il contropiede. Quando giocatori come quelli con cui abbiamo giocato si mettono in moto, diventa complicato fermarli. Qualche palla persa in meno, qualche tiro aperto segnato in più, forse ci avrebbe permesso di giocarcela veramente fino in fondo. Noi siamo arrivati a questo girone molto contenti di avercela fatta. L’obiettivo era la salvezza e quindi la conquista del girone bianco è equivalsa al raggiungimento, ma è pur vero che di quattro partite ne abbiamo perse tre, tutte in volata e tutte più o meno giocandocele. C’è del rammarico ma questa è stata la nostra stagione. Abbiamo sempre fatto “quasi” quello che dovevamo, dalla prima partita di campionato. Ci teniamo stretti la salvezza e adesso cercheremo di chiudere nel migliore modo possibile”.

San Giobbe Chiusi