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I Bulls ci provano nel finale ma vince la Virtus Roma


Virtus Roma 1960 – Umana San Giobbe Basket 80-70 (21-17; 21-18; 23-14; 15-21)
Virtus Roma Conti 23, Valentini 4, Visintin 4, Zoffoli 2, Caversazio 3, Siberna 13, Ancellotti, Ranucci, Branchi, Rodriguez 15, Santiangeli 3, Radunic 13; Capo All. Tonolli, Primo Ass. Zanchi
San Giobbe Baldi, Criconia 6, Ceparano, Renzi 15, Longetti, Fall 3, Chapelli 6, Ius, Gravaghi 10, Raffaelli 20, Rasio 10; Capo All. Zanco, Primo Ass. Pancotto, Secondo Ass. Semplici
Arbitri: Cieri, Forconi
Renzi trova i primi due punti dell’incontro, Raffaelli centra il bersaglio grosso dall’arco. La partenza dei lacustri è gagliarda, ma i padroni di casa impattano con l’ex Radunic e Conti. Vantaggio capitolino con Rodriguez, la San Giobbe non è premiata dalle percentuali e Roma scappa sul più cinque costringendo Zanco a fermare il gioco. Raffaelli in penetrazione spezza il parziale locale, Criconia mette la tripla del pari dieci. Partita frizzante, altra spallata della Virtus sul più otto a quattro dalla fine del primo tempino. Gravaghi prova ad arginare con cinque punti ravvicinati, il margine resta però in favore dei capitolini che pur non trovando la stessa continuità dal campo dei minuti di avvio chiudono avanti 21-17. Un Raffaelli chirurgico restituisce il pari ai Bulls. La Virtus è fallosa e ricorre all’asse Rodriguez-Radunic per raddrizzare le cose. Dalla panchina arrivano le risposte sperate dai capitolini, la Virtus riprende il ritmo perduto e si riporta avanti. Altra spallata dei padroni di casa, tutta firmata da Rodriguez: Zanco chiama di nuovo time out a tre minuti dalla pausa lunga. Roma oltre la doppia cifra, Chapelli suona la carica con quattro punti in rapida successione ma l’inerzia è dalla parte dei locali. L’ultimo squillo è ancora dell’undici in maglia rossa: i suoi tre punti chiudono il primo tempo sul 42-35. Prova a rosicchiare qualcosa l’Umana ma la Virtus si appoggia sulla vena di Siberna, letale dall’arco. Si fa ripida la salita per i biancorossi: Roma prova a scappare ulteriormente in avvio di terzo periodo. Il divario tra le due squadre si attesta sugli undici punti nella parte centrale del tempino. Roma accelera ancora, i Bulls non riescono a fermare la mareggiata e Zanco ferma ancora le operazioni. Il solo Raffaelli riesce a concretizzare per l’Umana che scivola meno sedici a tre minuti dalla sirena. Ultimo possesso per i capitolini che non concretizzano: squadre a riposo sul 65-49. Ci prova Rasio a tenere ancorata alla partita la San Giobbe, ma dopo due minuti è 69-53. Gravaghi suona la carica con una tripla delle sue, Rasio fa canestro e subisce fallo: questa volta è Tonolli a fermare il tempo. Meno nove Bulls con il canestro di Fall e percentuali a picco per i romani. L’Umana ci crede ma Rodriguez estrae il coniglio dal cilindro e rimette i suoi a distanza di sicurezza a cinque minuti dalla quarta sirena. Tripla pesante di Renzi ad alimentare le velleità di rimonta biancorosse, lo zero su due di Criconia però ha il peso specifico opposto. Trascorre il tempo, alleato di una Virtus Roma nettamente calata in questa parte di match e a due minuti dalla fine dei regolamentari è 73-65. Rodriguez prova a mettere l’ipoteca, Criconia sul ribaltamento trova la tripla del 75-68. Meno sette a ottanta secondi dalla fine, la San Giobbe alza il muro ma non è precisa in attacco. Conti in lunetta sigilla 80-70.
L’Umana San Giobbe ci prova fino in fondo ma alla sirena la spunta la Virtus Roma. Troppo pesante il passivo subito nella parte centrale e, soprattutto nel terzo quarto, i Bulls recuperano ma nel momento più caldo un paio di occasioni sfumate non permettono l’aggancio. Il commento nel post partita del capo allenatore biancorosso, Nicolas Zanco. “Ha vinto la Virtus Roma con merito. Hanno fatto valere la loro stazza e il loro vantaggio fisico, specialmente in area. Non solo per i canestri ma anche per la qualità dei rimbalzi in attacco e quindi delle seconde opportunità che hanno avuto nell’arco dei quaranta minuti. Per vincere in un campo come questo bisogna sbagliare poco; abbiamo impattato bene dal punto di vista fisico ma al tempo stesso perso troppi palloni non accettando il fatto che, su ogni penetrazione, creavamo un vantaggio e arrivava un aiuto. Lo avevamo preparato, siamo stati poco attenti su quelle situazioni e Roma ha preso fiducia. Nell’ultimo quarto, con la zona, abbiamo sparigliato le carte e, a essere onesti, ha funzionato. Poi in quel frangente un paio di possessi decisivi e i rimbalzi in attacco ci hanno ributtato indietro, non permettendoci di dare la zampata a galla. Salvo l’atteggiamento, la squadra ci ha provato mettendo in campo fisicità ed agonismo. La panchina è stata viva e abbiamo fatto il possibile. Peccato per i tanti piccoli errori che nell’arco dei quaranta minuti, contro squadre di questo calibro e davanti a tremila persone, rendono difficile ricucire divari importanti. Ci siamo quasi riusciti ma non dovevamo finire a meno sedici e rimanere attaccati, come avevo detto in fase di presentazione della partita. Rimboccarci le maniche, pensare che dobbiamo migliorare alcune cose. Ormai siamo a dicembre, siamo giovani ma non possiamo essere sempre gli inesperti che hanno bisogno di tempo. Dopo tre mesi di campionato c’è bisogno che i giocatori, soprattutto i giovani, diano quel qualcosa in più perché questi tre mesi sono stati da lezione. Ho bisogno che si rimbocchino le maniche, come dovremo fare tutti quanti, perché abbiamo di fronte cinque partite fondamentali per il nostro cammino”.

San Giobbe Basket